Filosofia
La mia filosofia di viticoltore si fonda sul Rispetto per la terra. Ogni mio sforzo è teso ad una coltivazione naturale che privilegia la manualità e le soluzioni agronomiche naturali rispetto ad altre pratiche, minimizzando il più possibile la meccanizzazione in vigna. Cercando di praticare una viticultura attenta alla qualità del suolo, alla biodiversità del territorio, alla sostenibilità ambientale e alla cura del paesaggio. In vigna ho infatti scelto di non utilizzare il diserbante, di praticare il sovescio e di non usare prodotti sistemici.


La vinificazione delle mie uve è ottenuta attraverso la fermentazione spontanea dei mosti e il semplice controllo delle temperature, i travasi vengono effettuati dolcemente e solo quando necessari; non ricorro a filtrazioni in modo da lasciare esprimere a ciascun vino la propria personalità.

L’utilizzo dei legni per l’invecchiamento del vino è nel rispetto della tradizione, per il Barolo ho infatti scelto di adoperare un misto di botti da 600 e 3000 litri. L’invecchiamento deve essere solamente un delicato affinamento e un perfezionamento, senza mai andare ad intaccare o sovrastare le caratteristiche tipiche del vitigno e del vino base, il vino si fa in campagna e non in cantina.
I miei vini hanno nel succedersi delle annate caratteri leggermente diversi tra loro, espressione di una diversità e variabilità naturale che io vedo e vivo come una ricchezza inestimabile che il vino porta con sé e riesce sorprendentemente a comunicare a chi lo beve.